TERAMO – La richiesta è sul tavolo dei dirigenti comunali, oltre che del sindaco e del segretario comunale e sarà oggetto della riunione della Commissione di garanzia di lunedì prossimo: verificare la sussistenza dei titoli presentati da Abruzzo Circuito Spettacolo nella partecipazione alla gara per la gestione del teatro comunale. Lo chiedono i consiglieri comunali di Insieme Possiamo, Francesca Di Timoteo e del Pd, Maurizio Verna, che siedono entrambi nel Consiglio di amministrazione della Società Primo Riccitelli, la cui stagione di prosa è messa fortemente in dubbio dalla chiusura del nuovo gestore del teatro cittadino. Cinque requisiti, della qualificazione ed esperienza del gestore, richieste dal bando al punto 1.2, vengono messi sotto esame dai consiglieri di opposizione, ai quali si è unito anche l’esponente di Forza Italia, Italo Ferrante, anch’egli di nomina comunale nella società del teatro. Esclusività di circuito regionale con funzioni di interesse nazionale, monopolio regionale di carattere multidisciplinare, vincitore di due bandi europei per l’ideazione del festival Interferenze, convenzione triennale per la gestione della prosa e danza con il Teatro Caniglia di Sulmona, ma soprattutto il numero dgli spettacoli realizzati e dichiarati, 244 nel 2015 e 266 l’anno dopo, con ritmi di almeno tre al giorno: sono i punti oscuri e sui quali i consiglieri chiedono una verifica che la dirigenza comunale avrebbe dovuto già effettuare in fase di aggiudicazione all’Acs.
«Abbiamo riportato ai dirigenti, nel nostro ruolo di consigieri comunali e di componenti del Cda della Riccitelli – ha spiegato Verna -, i dubbi sollevati dalla Società del teatro e della musica dopo aver svisceraato i documenti prodotti nella gara e richiesti con accesso agli atti. Lo facciamo avendo la sensazione che il Comune abbia voluto ‘liberarsi’ di questa gestione, dandola al primo che capitava, e questo non è certo riferito all’Acs. Crediamo sia doveroso effettuare questa verifica anche per evitare che il Comune incorra domani in qulche altro contenzioso». «L’interesse pubblico – ha detto Francesca Di Timoteo di Insieme Possiamo – è sovrano. Il Comune ha probabilmente sbagliato nell’inserire nel bando l’aspetto relativo alla prosa, avrebbe fatto meglio a tralasciare, conoscendo l’esistenza della ultradecennale esperienza della Riccitelli. Noi riteniamo che per il bene della città debba essere garantito il pluralismo nella cultura e dunque anche due stagioni, senza preclusione per alcuno, soprattutto in una struttura di proprietà comunale. E voglio ribadire anche un altro aaspetto: nella nostra iniziativa non c’è nulla di politico».